Percorso n. 3

Il vino è tecnologia

Dall'uva al vino

I metodi di vinificazione

Abbiamo cominciato a berlo da un certo punto della vita in poi, sempre di più, senza saperne più di tanto, con leggerezza. Poi, piano piano è diventato una scoperta - da svelare fin dal primo sorso - di sentori, di armonie e di rilassatezza. Oggi è diventato una gioia che porta con sé storie, territori e persone.

Una gioia che cresce dentro ogni giorno, se pensiamo che il vino è una bevanda antichissima, la cui produzione risale a più di 6.000 anni fa. La sua ricetta base è semplice e immutata da sempre: dell'uva, un po' di lievito, un contenitore e la pazienza di aspettare qualche settimana.

Trasformazioni e processi

Non vi è mai capitato di sentir parlare di argomenti “tecnici” e - seppure in apparenza interessanti - non capire di cosa di tratta? Oppure, per esempio avete assaggiato un vino rosato e lo avete trovato tanto piacevole da chiedervi come sia stato fatto?

Quando mi capita (non sempre) e penso che valga la pena di approfondire, mi faccio aiutare da questi wineshots che si focalizzano su aspetti singoli del processo di vinificazione, come le trasformazioni chimiche o i vari trattamenti pre-imbottigliamento.

Vini biologici, biodinamici e naturali

Solfiti

I solfiti richiamano una certa attenzione, è fuori dubbio, per quella dicitura "Contiene solfiti" presente su ogni etichetta di vino. Cerchiamo di capire cosa sono e perché vengono utilizzati.

Bottiglie

Questione di dimensione...

Le dimensioni contano fino ad un certo punto se il contenuto è buono - si sa - ma certamente contribuiscono a stimolare la nostra fantasia e le nostre aspirazioni.

Nel mondo delle bottiglie anche il più comune consumatore, che è mediamente abituato al formato più commerciale - il cosiddetto standard - davanti a bottiglie di dimensioni diverse prova curiosità ed attrazione.

Questi wineshot prendono in considerazione i suoi multipli, dal noto formato Magnum (2 volte lo standard, quindi 1,5 litri) al grandissimo formato Melchizedec (40 volte lo standard, quindi 40 litri).

...o questione di forma?

La forma va valutata esattamente come la dimensione. Se quest'ultima, in buona sostanza, determina una quantità, la forma della bottiglia è invece legata al tipo di vino in essa contenuto.

Sebbene nel tempo si siano adottate decine di forme, alcune molto particolari, la produzione moderna si è orientata su alcuni modelli che meglio incontrano le aspettative dei consumatori e rispondono bene alle necessità funzionali, quali il trasporto e la conservazione.

Quello che conta è la tenuta

Bollicine

Mi piace lo spumante, lo ammetto, ho questa debolezza. Mi piace perché ha quella forza capace di conquistarmi, che non è quella del “botto” o della spuma che finisce sulla tovaglia, ma quella di una gioiosa permanenza, fatta di pungente leggerezza e impudica raffinatezza.

Più bollicine = più pressione

Le bollicine, tanto romantiche e seducenti, sono il risultato di una trasformazione fisica che coinvolge tutti i vini la cui realizzazione avviene in pressione e che mantengono al proprio interno l'anidride carbonica generata durante la fermentazione.

Nel momento in cui la bottiglia viene stappata e il vino viene portato alla pressione atmosferica esterna (che è circa 1 bar), l'anidride carbonica si trasforma dallo stato liquido a quello gassoso, emergendo sotto forma di piacevolissime bolle.

Dolcezza

I vini spumanti si caratterizzano, rispetto agli altri tipi di vino, per un ulteriore parametro: la dolcezza. Si va dalla versione con un bassissimo contenuto di zucchero (cosiddetta Brut Nature, Dosaggio zero o Pas dosè) fino alla versione dolce, dove lo zucchero supera i 50 g/l (all'incirca cinque cucchiaini).

Happy wine!