Le categorie sono una invenzione utile e necessaria, per alcuni anche discutibile, per orientarsi nel pressoché infinito mondo del vino. I prodotti che troviamo in commercio sono infatti declinazioni uniche di numerosissimi aspetti naturali (quali uva, terreno, clima, annata) ed umani (quali viticoltura, vinificazione, tradizione) tanto che anche il più esperto potrebbe trovarsi disorientato davanti a tale vastità. Le categorie ci vengono quindi in aiuto, senza una precisa valenza didattica, ma con lo scopo di raccogliere i prodotti per denominatori comuni. L'importante è che le prendiamo per quello che sono, cioè una guida ed un ambito di confronto, e ci ricordiamo che, essenzialmente, esistono innanzitutto i vini.

I profili che utilizziamo per caratterizzare il vino sono essenzialmente tre: il colore del vino, la categoria aromatica e il tipo di vinificazione. 

Categorie di colore

La classificazione in base al colore è la più facile. A seconda di quanto tempo le vinacce stanno a contatto con il mosto durante la vinificazione (macerazione), si può ottenere un vino che può essere definito rispettivamente bianco (nessuna macerazione), rosato (macerazione breve) o rosso (macerazione completa). La macerazione influisce pesantemente sul prodotto finale, in quanto determina la quantità di composti cromatici ed organolettici che vengono trasferiti dalle bucce dell'uva al vino. Per questo motivo, le sensazioni di durezza saranno prevalenti nei vini bianchi e rosati, mentre troveremo sensazioni di morbidezza e astringenza nei vini rossi.

Categorie di aromaticità

Assieme al colore, una delle classificazioni più utilizzate e più immediate è quella dell'aromaticità. Il vino può essere di tre tipi:  aromatico, semi-aromatico, non aromatico (o neutro), in base al tipo di vitigno che viene utilizzato. I vitigni aromatici e, in quantità minore quelli semi-aromatici, mantengono inalterato il proprio profilo olfattivo durante la vinificazione, regalando un'esperienza profonda e connaturata dei profumi originari della natura.

I vitigni aromatici sono: il Brachetto, la famiglia delle Malvasie, la famiglia dei Moscati, il Gewürztraminer (Traminer aromatico).

I vitigni semi-aromatici sono: Chardonnay, Sauvignon Blanc, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Glera, Lagrein, Merlot, Riesling, Sylvaner Kerner, Müller Thurgau.

I vitigni non-aromatici sono tutti gli altri.

Categorie di vinificazione

Esistono svariati modi di trasformare l'uva in vino e ognuno di essi individua, a grandi linee, una specifica categoria. Per esempio, a seconda del grado di anidride carbonica disciolta nel liquido, il vino può dirsi fermo (senza anidride carbonica), frizzante (con anidride carbonica con pressione tra 1,0 e 2,5 bar) o spumante (con anidride carbonica superiori ai 3,0 bar).

Se l'uva viene sottoposta a macerazione carbonica ed il vino viene imbottigliato prima del 31 dicembre, parliamo di vino novello; per certi versi nella situazione opposta, se l'uva viene fatta appassire prima di essere trasformata in vino, parliamo di vino passito.

Infine, tra i prodotti più elaborati troviamo il vino liquoroso e il quello aromatizzato, addizionati rispettivamente con alcol ed aromi. Attenzione a non confondere quest'ultima categoria con quella del vino aromatico visto sopra.

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